Il mito della Lambretta

Nell'intento di servire i lettori con notizie sempre interessanti ed inedite e ad evitare un'attesa che minaccia di prolungarsi per mesi, dato il lento ritmo dell'attuale stillicidio di notizie incomplete fornite a suon di tanti biglietti da mille per le vie dell'etere, precisiamo che nello stabilimento di Innocenti a Lambrate, dove lavorano decine di migliaia di operai, è in lavorazione il nuovo veicolo del popolo, uno scooter.

Tale scooter avrà un motore due tempi di 125 cc, con cambio a tre velocità, ruote di piccolo diametro ad ampia sezione, sospensione elastica in entrambe le ruote, carrozzeria avvolgente della massima efficacia protettiva, telaio in tubi (Innocenti è un grande fabbricante di tubi), freni su entrambi le ruote, accensione con volano magnetico che fornirà luce al faro anteriore ed al fanalino posteriore ecc. ecc.

Questo scooter verrà chiamato "Lambretta" essendo nato sulle rive del Lambro ed avendo il carattere di motocicletta, quindi di genere femminile, potrà trasportare comodamente anche due persone ad una velocità aggirantesi su 70 km orari, con un consumo di circa due litri di miscela benzina-olio ogni 100 km.

Come viene assicurato dalla casa il prezzo del nuovo veicolo s'aggirerà poco sopra quello di una buona bicicletta motorizzata, ciò che lascia presumere, oggi, si tratti di una cifra sulle 60-70 mila lire. E' una cifra bassa che si può misurare sui 2-3 mesi di lavoro d'uno operaio o d'un impiegato modesto, ciò che lascia comprendere le grandi possibilità di sviluppo delle vendite. D'altra parte ci risulta che la ditta Innocenti è decisa ad impiegare nella produzione del suo veicolo per il popolo parecchie centinaia di milioni e gran parte dei suoi grandiosi impianti industriali. E' ovvio che con tale grandezza di mezzi un veicolo prodotto in modello unico potrà costare poco e venir costruito in migliaia di esemplari al mese.

Tratto da: Motociclismo 9 Gennaio 1947

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